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La prima scarpa da running non si scorda mai. Il ritorno alle Asics Gel Nimbus.

Tenere tra le mani le nuove Asics Gel Nimbus 22 mi ha fatto avere un déjà vu.

Era il 2015 quando indossai le mie primissime scarpe da running. Ripercorro con la memoria quel periodo con le immagini che scorrono nitide nella mia mente: l’ingresso in un negozio specializzato in calzature da running, il test dell’appoggio, la prova di svariati modelli e infine la scelta finale, che ricadde su un paio di Asics Gel Nimbus 16.

Le Gel Nimbus oltre ad avermi introdotto nel mondo del running sono state le scarpe con cui ho corso la mia prima mezza maratona. Ne è passato di tempo da allora, anche se forse sarebbe più corretto dire che ne ho corsi di km da quel 29 marzo. Resta la certezza che tra me e le Gel Nimbus c’è un legame non solo affettivo, che né il tempo né i km potranno mai sciogliere.

Una volta indossate restituiscono una sensazione di morbidezza e comfort, caratteristiche che l’hanno fatta salire nell’olimpo delle scarpe da running neutre da lunghe distanze. L’edizione numero 22 vanta un’ammortizzazione potenziata grazie all’utilizzo delle migliori tecnologie in casa Asics:

  • l’intersuola è stata riconfigurata con una tecnologia in grado di renderla più leggera e resistente. Si tratta della FLYTEFOAM Propel, l’unione di un elastomero (un polimero allo stato gommoso nel quale sono presenti legami, deboli o forti, che ne rafforzano la struttura) dalle grandi proprietà di rimbalzo, con una schiuma leggera, in grado di creare un elevato ritorno di energia e garantire una spinta maggiore al momento dello stacco del piede da terra. Essendo posizionata più vicino alla zona di contatto con il suolo, l’intersuola ha la possibilità di comprimersi maggiormente quando il piede entra in contatto con il terreno, assicurando una sensazione di maggior reattività;

  • grazie alla tecnologia GEL, presente sia nella zona dell’avampiede che in quella del tallone, ancora più morbida per un assorbimento degli urti ultra efficace, la protezione dagli impatti sarà totale.

Il nome Nimbus deriva dal latino e identifica una grossa nuvola, immagine che evoca qualcosa di soffice e leggero, caratteristiche che le Gel Nimbus 22 incarnano appieno.

In quest’ultima versione la traspirabilità della scarpa è migliorata quasi del 50% per l’utilizzo di un nuovo materiale, un mesh monofilamento più morbido, che compone la tomaia e ne garantisce una maggiore ventilazione, in particolar modo nelle sezioni mediali e posteriori.

Il comfort è massimizzato e reso più duraturo anche:

  • da una geometria della scarpa leggermente più estesa (Enhanced Fit) che permette al piede di estendersi naturalmente nella zona della punta avendo a disposizione uno spazio più ampio e alto;
  • dalla tecnologia GUIDANCE TRUSSTIC presente nella suola, in particolare sotto l’arco della scarpa. Oltre a offrire stabilità e ridurre il peso, aiuta a prolungare la durata della scarpa. Presenta inoltre specifiche diverse per genere: nei modelli realizzati per le donne fornisce un ulteriore elemento di supporto nella direzione del movimento in avanti, mentre in quelli maschili fornisce un supporto in più verso l’interno dell’arco.
  • dalla suola in AHAR (ASICS High Abrasion Rubber “Gomma ad alta resistenza alle abrasioni”). Questa speciale gomma viene collocata nelle aree critiche della suola per ridurre il livello generale di usura e prolungarne la resistenza.

Mi è venuto del tutto naturale e spontaneo tornare a correre con le Asics Gel Nimbus, come se non avessi mai smesso. C’è stato da subito feeling, lo stesso che avevo percepito quando le avevo provate per la prima volta in negozio. Ad ogni appoggio era sempre più evidente la sensazione di comfort, leggerezza e morbidezza che la scarpa mi restituiva. Quello che avrei voluto fare sarebbe stato correrci a oltranza, con la testa libera da pensieri per godermi soltanto la corsa. È davvero una scarpa perfetta per le lunghe distanze, ora più che mai. Una compagna di viaggio silenziosa ma presente nel momento del bisogno, pronta a sostenerci e supportarci lungo tutti i km che vorremo percorrere insieme a lei.

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