I risultati migliori li ho quasi sempre ottenuti quando non avevo aspettative sul risultato della prova che stavo affrontando sia che si trattasse di una competizione di aerobica, lo sport che ho praticato fino all’adolescenza, sia che si trattasse di una gara podistica, come successe alla mia prima maratona, a Firenze dove l’obbiettivo era semplicemente arrivare fino alla fine. In quell’occasione non solo tagliai il traguardo ma realizzai anche un ottimo tempo, 3 ore 44 minuti 37 secondi, che sono riuscita a migliorare solo due anni dopo alla Milano Marathon!
Domenica mattina mi sono svegliata di malavoglia all’alba per trovarmi con i miei compagni di squadra del De Ran Clab e partire per Alzano, nella bergamasca. Eravamo in 10, alcuni di loro verranno insieme a me a New York, altri stanno preparando altre maratone, ma facendo gruppo già da un po’ di tempo siamo parecchio affiatati. Domenico è l’anima del gruppo, ci fa ridere a crepapelle e a quell’ora della mattina è stato davvero di grande aiuto per superare il trauma della sveglia.
Alle 7:15 siamo saliti sul pullman che ha percorso a ritroso i 30 km fino a Clusone che avremmo successivamente corso in autonomia sulle nostre gambe.
L’aria era fresca ed io, già pronta con i miei shorts da gara, ero vestita un po’ troppo leggera per quella temperatura. Ritirato il pettorale mi sono recata nello spogliatoio per riscaldarmi un po’ e per ingannare il tempo che mi separava dall’inizio della competizione, che in realtà non sentivo come tale.
Ho trascorso più di mezz’ora a chiacchierare con altre runner di… indovinate cosa? Di corsa ovviamente! Abbiamo condiviso esperienze, timori, ci siamo scambiate consigli, come se in fondo già ci conoscessimo. È stato un bellissimo momento di aggregazione, per smentire chi crede che le donne non siano capaci di fare gruppo e darsi forza l’un l’altra. Non bisogna per forza trovarsi in uno spogliatoio maschile prima di una partita di calcio o calcetto per percepire lo spirito di squadra. È alla portata di tutti e si può creare in ogni sport se alla base c’è la passione!
La partenza era prevista nella pista di atletica del centro sportivo. Dopo qualche giro di riscaldamento mi sono posizionata nelle retrovie e al via ho azionato il gps e sono partita.
Già dai primi km ho capito perché questa corsa sia definita “la 30km veloce sul Serio”. Il percorso era effettivamente molto veloce e scorrevole, con un leggero dislivello negativo, quindi in leggera pendenza, che invogliava a far girare le gambe a tutta velocità. Non ho frenato e ho assecondato il passo che mi veniva naturale tenere, con l’unico timore che a un certo punto le forze sarebbero potute calare dato che stavo correndo più velocemente del mio solito. La vera difficoltà sarebbe stata mantenere quel passo fino alla fine perché i km da correre non erano pochi.
Ero rilassata, i km passavano e correre era sempre più un piacere, il tempo trascorreva senza che nemmeno me ne accorgessi. Passati i 21 km mi sono messa alla prova cercando di spingere ancora di più sugli ultimi 9 km. Ho sprigionato una grinta da leonessa, allungando la falcata e sorpassando quanti più runner trovassi sulla mia strada, fino ad esibirmi in uno strepitoso sprint finale, commentato perfino dallo speaker al traguardo.
Stoppo l’orologio e leggo il riassunto dei dati:
totale km 30 – tempo 2:23:10 (real time 2:22:56) – media passo 4’44’’
Prima che potessi saltare (non solo letteralmente ma anche fisicamente) di gioia e andare ad abbracciare il mitico Motta e gli altri miei compagni di squadra per il mio super risultato, mi sono fatta rincorrere da un organizzatore dell’evento che mi ha messo la medaglia al collo, mi ha sorriso congratulandosi e ringraziandomi per la partecipazione.
Sprigionavo felicità da tutti i pori e non riuscivo a stare ferma, nonostante avessi appena corso 30 km. Saltavo, correvo, ballavo al ritmo di musica. Quello che doveva essere un semplice allenamento si è trasformato in un grande risultato personale che mi ha dato nuova consapevolezza sulle mie capacità e sulla mia preparazione fisica. Sono in forma, nulla da aggiungere. Non so come riuscirò a trattenermi in queste ultime settimane di scarico.
-2 settimane alla New York City Marathon