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AfterShokz. Gli auricolari a conduzione ossea

“Mentre corri ascolti la musica?”

La mia risposta era sempre la stessa: no, mai. Per diverse ragioni: abitudine ad avere come unica colonna sonora il suono dei miei passi e del mio respiro, timore di isolarmi dal mondo circostante senza accorgermi di possibili pericoli attorno a me. Inoltre nell’ultimo periodo mi stavo allenando spessissimo con due miei carissimi amici, pertanto erano loro la mia compagnia. Le chiacchiere che scambiavamo mentre correvamo erano la mia playlist. Sempre che ci fosse rimasto abbastanza fiato per parlare.

Nel momento in cui mi si è prospettato un periodo di allenamenti in solitaria, a causa del secondo lockdown in Lombardia, le mie necessità sono cambiate. Mi son sentita soffocare al pensiero di correre da sola, entro i confini comunali su percorsi che sarebbero stati più o meno sempre uguali. È stato in quel momento che ho sentito l’esigenza di rivalutare la possibilità di ascoltare la musica durante i miei allenamenti, da quelli a più alta intensità a quelli più soft, e soprattutto durante i lunghi del weekend.

Su una cosa sono rimasta irremovibile: voler mantenere il contatto con i suoni e i rumori esterni per avere la possibilità di reagire a qualsiasi tipo di imprevisto o pericolo. Ho subito escluso le classiche cuffiette in-ear e ho fatto un tentativo con un paio di auricolari open-ear a conduzione ossea, nello specifico quelli di AfterShokz.

La particolarità di questi auricolari riguarda la trasmissione delle vibrazioni emesse dall’altoparlante: queste arrivano direttamente nell’orecchio interno bypassando il timpano. Il suono di fatto viene trasmesso attraverso gli zigomi.

Una volta indossate non si muovono di un millimetro, anche in movimento. Leggere (pesano solo 29g) e flessibili ci si dimentica praticamente di averle. Dotate di connessione Bluetooth si connettono in pochi semplicissimi passaggi allo Smartphone. Hanno pochi tasti e i comandi essenziali con i quali si riesce a fare tranquillamente tutto, senza bisogno di dover prendere lo Smartphone.

Le prime volte che le ho utilizzate la sensazione era particolarissima, per certi versi quasi disorientante. Riuscivo a sentire perfettamente la musica e al tempo stesso il rumore delle automobili, delle moto che si avvicinavano e mi passavano accanto. Incredibile! Già dopo un paio di uscite mi ero abituata a quel tipo di sensazione.

Ancor più che durante le sessioni di corsa, avere la possibilità di uscire in bici ascoltando della musica che mi distraesse dal fatto che stessi girando in tondo nel paese è stata una salvezza. Non avevo mai voluto pedalare con gli auricolari, era un’opzione che non avevo nemmeno mai preso in considerazione. In bici nessuna distrazione è ammessa. Si deve essere sempre nella condizione di poter reagire a un qualsiasi tipo di inconveniente. La musica per me sarebbe stata davvero una distrazione troppo grande. Non con le AfterShokz, che restano perfettamente aderenti anche con indosso il casco, senza andare a interferire in nessun modo con la sua struttura.

Straconsigliate a tutti, runner e ciclisti, ma non solo. Le ho utilizzate anche durante delle lezioni di yoga che seguo tramite app e durante le mini sessioni di core traning che eseguo pre/post bike. In altre parole mai più senza i miei auricolari! Mi è capitato di indossarle anche per fare delle chiamate e la resa del suono resta sempre eccellente, sia per chi ascolta che per chi riceve. Anche la durata della batteria è ottima, fino a 6h (io ho il modello OpenMove).

Visto il periodo dell’anno sarebbe un gran bel regalo di Natale da fare a uno sportivo. Sicuramente apprezzatissimo 😉

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Via Velo Bicycle U Lock
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