Tutti gli atleti, che si tratti di professionisti o amatori, conoscono bene lo spirito di sacrificio. Trovare sempre il momento per allenarsi, a qualsiasi ora del giorno, rispettare la tabella di allenamenti e il programma alimentare, con la mira di raggiungere l’obiettivo che ci si è prefissati.
Purtroppo non sempre tutto va secondo i piani. Ci sono fatti che sfuggono anche alla programmazione dei più attenti e scrupolosi, perché a volte ci troviamo semplicemente in balia degli eventi. Ma gli sportivi sono pronti più o meno a tutto, anche a gestire cambi di programma.
L’arrivo del Coronavirus ha colto tutti di sorpresa, nessuno escluso, stravolgendo qualsiasi tipo di piano, sportivo e non. Dopo aver preso coscienza della situazione si è dovuto fronteggiare il problema. Agli sportivi è stato chiesto di riadattare le loro abitudini di allenamento e soprattutto usare il buon senso. Questo ha comportato lo stop alle uscite di corsa in esterna per i runner e alle pedalate per i ciclisti. Chiuse le palestre e i centri yoga.
Da molte settimane ormai è iniziata una nuova sfida per tutti gli sportivi: reinventarsi la routine di allenamento. Le case sono diventate le nuove palestre. I soggiorni e le camere da letto sono i nuovi spazi dove stendere il tappetino e iniziare la pratica yoga. Dagli angoli più bui sono riemerse bande elastiche, corde per saltare e manubri che non ci si ricordava nemmeno di aver comprato. Le abitudini sono state stravolte, e anziché essere gli allievi a raggiugere i trainer e le insegnanti, sono stati loro a entrare nelle case di tutti attraverso gli smartphone, i tablet e i pc.
La mia esperienza
In circostanze come queste non esistono corsie preferenziali. La salute viene prima di tutto. Quindi se le direttive sono di restare a casa le si deve seguire. Così ho fatto come tanti altri. Confrontandomi con il mio coach, abbiamo deciso di darci un nuovo obiettivo per questo periodo: cercare insieme una strategia per mantenere una buona condizione fisica, senza esagerare e sottoporre il fisico a stress aggiuntivo, assolutamente inutile in questo momento. Avrei potuto utilizzare tutti gli strumenti a mia disposizione, che per mia fortuna sono tanti.
Trascorro le mie giornate tra una sessione di tecnica di corsa in giardino, una pratica yoga, l’esecuzione di circuiti di forza e sedute di running sul tapis roulant. Avendo la fortuna di averlo in casa lo sto sfruttando per mantenere una buona capacità cardio alternando le stesse tipologie di allenamenti che sono solita svolgere (ripetute, fartlek, lipidici e lunghi).
Per quanto riguarda la bici, non avendo a disposizione dei rulli, pensavo, mio malgrado, di doverla accantonare in questo periodo. Tuttavia circa un paio di settimane fa fa ho ricevuto una chiamata che avrebbe cambiato le carte in tavola. Alberto, proprietario di Pain Cave, voleva condividere con me una nuova iniziativa: Pain Cave @home.
Non potendo uscire di casa né per allenarsi né per recarsi in Pain Cave per una sessione di Indoor Cycling, Alberto ha pensato di adattarsi alle circostanze, mettendo a nostra disposizione il noleggio delle attrezzature necessarie per non rinunciare ad un allenamento di qualità in sella neanche in questi giorni di permanenza a casa.
Sono rimasta davvero sorpresa per il servizio offerto da Alberto, senza ombra di dubbio impeccabile. Nel giro di qualche ora ho ricevuto direttamente a casa mia un rullo interattivo di ultima generazione, il NEO 2T Smart di Tacx.
Mi sono messa subito all’opera per assemblarlo alla mia bici. È stata una buona occasione per acquisire manualità e imparare qualche nuova nozione. Per prima cosa ho smontato la ruota posteriore, svitando il perno passante che ho imparato essere quel robusto bloccaggio su cui poggiano ruota e telaio, presente nelle bici dotate di freni a disco come la mia Liv Avail Advance 2. Successivamente, dopo aver verificato gli adattatori montati sul rullo, vi ho fissato la mia bici, con un paio di semplici manovre. Grazie al supporto telefonico di Alberto sono riuscita a predisporre in poco tempo la mia postazione comodamente a casa mia.
Con la bici posizionata davanti allo schermo video non mi restava che cambiarmi, prendere un asciugamano, una borraccia e decidere “dove” pedalare. Tramite l’app Tacx, già preinstallata sul pc dato in dotazione insieme ai rulli, c’è un’ampia scelta di percorsi. Per rompere il ghiaccio ho optato per un giro del lago di Iseo di una trentina di km.
È stato bello tornare a sentire la sensazione delle gambe che girano, la spinta dei piedi sui pedali, i battiti che salgono mentre il respiro inizia a farsi affannato. Non ho perso di vista nemmeno per un secondo la strada che scorreva sul mio televisore, in questo modo il tempo è trascorso più velocemente. Inoltre ai lati dello schermo vengono rilevati e monitorati una serie di parametri interessanti, come l’analisi della pedalata per verificare l’esatta posizione della gamba destra e sinistra.
Mentre pedalavo mi sentivo perfettamente stabile, anche durante i lievi movimenti di oscillazione laterale. Il rullo si adattava all’andamento del mio corpo e nella fase finale della discesa ho avuto come la sensazione di accelerare, come se fossi davvero in strada. Mancava soltanto sentire il vento sulla pelle per rendere ancora più veritiera quella sensazione.
Voto all’allenamento sui rulli? 10+
Come step successivo ho fatto il test FTP per calcolare la soglia della potenza e poter costruire insieme al coach un piano di allenamenti bike su misura per me e per le mie capacità.
Avrò solo l’imbarazzo della scelta sui percorsi da poter seguire: per esempio ci sono i 7 percorsi della Spring Classic Challange su Tacx oltre che le innumerevoli ride su Zwift, app per l’allenamento indoor, a cui partecipare anche insieme ai miei amici per condividere l’allenamento pur essendo distanti.
Quindi non esistono condizioni avverse, solo atleti arrendevoli!
Sbizzarriamoci con i nostri allenamenti ma non molliamo 😉