L’estate è la stagione dell’anno che preferisco. Amo i week end e le vacanze al mare, stendermi al sole e vedere la mia pelle che cambia colore, poter uscire vestita con solo una canotta e un paio di pantaloncini. Respiro allegria e spensieratezza nell’aria, tutti mi sembrano più felici e dinamici, compresa la sottoscritta.
Con le alte temperature correre diventa una vera impresa in certi orari, quasi una sofferenza. Ma non saranno i 30° a fermarmi. La soluzione è semplice, puntare la sveglia alle 6 e uscire di casa quando l’asfalto non è ancora rovente e il sole è timido all’orizzonte.
Ad oggi ho raggiunto circa la metà degli obbiettivi che mi sono prefissata a inizio anno. Sono ancora fresca della Monza Resegone, e ripercorrendo i mesi passati porto con me i ricordi della MoMot, della Milano Marathon e della mezza di Vittuone e dei personal best che ho raggiunto.
Luglio sarà un mese di “transizione”: continuerò a seguire le tabelle del coach Matteo, senza strafare né andare a caricare con lavori troppo impegnativi. Alternerò la corsa al nuoto, che mi ha aiutato molto nel recupero post gara in sostituzione a una seduta dal massaggiatore. Il movimento in acqua crea un massaggio naturale che distende e rilassa i muscoli dopo attività molto intense. Visto gli effetti benefici che ne ho tratto ho deciso di mantenere una volta a settimana un allenamento in piscina, così da allenarmi “al fresco”.
A fine luglio ho in programma una gara a cui volevo partecipare da tempo. Qualcuno di voi sulle mie pagine social ha già indovinato di cosa si tratta. Sto parlando della Stralivigno, nota mezza maratona che si correrà il prossimo 21 luglio, di sabato pomeriggio, nella località alpina da anni attenta alle esigenze di noi sportivi.
Ad agosto riprenderò a fare “sul serio” con una vera e propria preparazione, degna della gara che mi aspetta a novembre: volerò dall’altra parte del mondo per correre quella che considero LA maratona: la New York City Marathon. La maratona di New York ha sempre avuto un’aurea magica ai miei occhi, un po’ perché si corre a New York, una città dove ho lasciato una parte di cuore nel Natale 2010 quando vi misi piede per la prima volta, e un po’ perché prima di diventare una maratoneta l’idea di correre una distanza di 42 km mi sembrava qualcosa di irraggiungibile. Non avevo mai preso in considerazione che un giorno sarei stata parte di quella moltitudine di persone che per anni ho solo osservato alla tv. Due anni fa ho avuto l’occasione di viverla attraverso il racconto di Angelo e Sergio, quest’anno la vivrò in prima persona, e sarà un sogno che si realizza. Non mi porrò come obbiettivo un tempo, mi preparerò per affrontarla nella migliore forma fisica che mi sarà possibile. Quello che ho intenzione di fare sarà vivere l’atmosfera di una maratona che per me non ha eguali, dal primo all’ultimo km.
Forse è il pensiero di vivere quest’esperienza unica che mi dà tutta questa carica e voglia di allenarmi, anche in questi mesi. Di strada ce n’è ancora tanta da fare e di tempo ne manca molto, ma con la testa sono già a New York. Prima però mi aspetta un’altra gara oltre confine, questa volta a fine agosto. Ma di questo non vi anticipo ancora nulla, vi farò scoprire un po’ alla volta di cosa si tratta. Vi dico solo che non sarò sola ma con altri 9 compagni d’avventura…
Come sempre non mi resta che rimboccarmi le maniche, o meglio, allacciarmi le scarpe e continuare a correre!