Una figlia, una moglie, una mamma ma prima di tutto una donna con una grande passione, la corsa. Questa è Ivana, la protagonista del libro intitolato Correre è la risposta, edito da Sperling & Kupfer. Le pagine raccontano la storia di Ivana, che nonostante tutte le difficoltà che la vita le ha messo di fronte, è riuscita ad andare avanti sempre a testa alta, trovando la soluzione a tutti i problemi, e infine la salvezza, nella corsa.
Capitolo dopo capitolo, attraverso le parole di Luca Borreca, ho conosciuto Ivana. Cresciuta in una famiglia unita e affiatata, dove lei era la più piccola di quattro fratelli, ha iniziato a praticare atletica spinta dal fratello maggiore Stefano, entrando nella squadra dei Forti e Liberi di Monza, e da subito è emersa la sua predisposizione per la corsa.
Crescendo accantona la sua passione prima per dedicarsi al lavoro, poi per prendersi cura della sua famiglia: si sposa con Marcello e diventa mamma di Cecilia, poi di Filippo e infine di Caterina. Proprio quando riprende gradualmente a correre arriva il primo malore e la prima operazione al cuore. A distanza di soli due mesi, durante un controllo emergono nuove complicanze, e così Ivana viene operata per la seconda volta al cuore.
Scongiurato ogni pericolo, in un battibaleno si rimette in carreggiata lanciandosi a capofitto in un nuovo progetto lavorativo, mettendoci tutta la sua passione. Purtroppo non arrivano le soddisfazioni che sperava di ottenere. La svolta arriva durante una settimana bianca sulle Dolomiti insieme alla sua famiglia. Ivana trova un obbiettivo in cui riversare tutta se stessa senza che nessuno la freni o le ponga limiti: decide di attraversare l’Italia correndo!
21 volte donna è la prima impresa di Ivana che consiste nel correre 21 mezze maratone in 21 giorni in 21 capoluoghi di regione. Nulla viene lasciato al caso: viene formato un team che la supporti durante il percorso, grazie a Linus e al suo invito alla trasmissione radiofonica Deejay chiama Italia viene diffusa l’impresa e la onlus Doppia Difesa decide di appoggiare questo progetto.
A questa impresa segue Running for kids: con partenza fissata a Lampedusa Ivana corre inizialmente una maratona per poi diminuire il percorso ogni giorno di due km per un totale di 21 tappe.
Mentre leggo resto incredula di come Ivana sia riuscita a compiere imprese straordinarie, lottando contro il dolore e la fatica, ma riuscendo a compiere qualcosa di fenomenale.
Come una doccia fredda arriva il capitolo intitolato “Ombre”, dove Ivana descrive la violenza subita durante un allenamento sul Naviglio da un gruppo di uomini. Al trauma dell’aggressione si unisce l’enorme sofferenza provocata dalla morte di Matilde, l’amata mamma di Ivana.
Mi sono commossa molto durante la lettura, era come se il dolore di Ivana fosse di riflesso anche mio. Quanto dolore poteva ancora sopportare questa incredibile donna?
Uscire dal tunnel non le è stato semplice, ma la corsa l’ha salvata un’altra volta. Nasce così Rexist run, dal tramonto all’alba, dal buio alla luce, di cui Rexist si compone della “R” come resistere e resilienza, ed “exist” come esistere. Questa ennesima impresa consiste nell’attraversare l’Italia in senso orizzontale correndo, partendo da Ventimiglia e arrivando a Muggia, dividendo il percorso in 8 tappe consecutive da più di 80 km ciascuna.
Grazie a Rexist run Ivana è riuscita a metabolizzare tutto quello che le è accaduto, non dimenticandolo, ma sconfiggendo le sue paure affrontandole durante il lungo viaggio.
A seguire ha portato a termine #werun4kids #bravotoivana, da Milano a Bruxelles, e per ultima, ma non per importanza, il giro del Monte Bianco in meno di 90 ore.
È una biografia ricca di emozioni e colpi di scena, che mi ha commosso più e più volte. Mi sono sentita partecipe delle imprese di Ivana, come se fossi insieme a lei a lottare contro tutto e contro tutti per dimostrare che non esiste nulla di impossibile.
Alla fine del libro ho sentito un senso di tristezza, come quello che Ivana provava al termine delle sue imprese che considerava meno dure che tornare ad affrontare la quotidianità. Mi sono chiesta cosa sia successo dopo aver concluso il giro del Monte Bianco: Ivana avrà intrapreso una nuova sfida accompagnata dal suo fido allenatore Fabio e dal suo ormai inseparabile compagno di viaggio Luca?
Penso che sarebbe bello poter incontrare di persona Ivana, chiacchierare e farmi raccontare da lei stessa delle sue imprese e perché no, fantasticare di poter condividere un nuovo progetto, al limite dell’umano ma alla portata di donne con una fortissima motivazione e una grande passione, quella per la corsa!