L’anno nuovo è alle porte, e prima di rimboccarmi le maniche per confrontarmi con i nuovi obbiettivi che mi porrò, mi fermo a pensare cos’ho combinato nell’arco di questo 2017.
È stato un anno intenso, che si è aperto con la partecipazione alla Giulietta e Romeo Half Marathon a Verona, gara che non mi ha entusiasmato, né come percorso né come performance, è stato semplicemente un buon pretesto per scaldare i motori in vista degli appuntamenti successivi. A seguire c’è stata la maratona di Roma, gara che non dimenticherò mai perché ha piovuto quasi incessantemente per tutti i 42km 195m. Mi è dispiaciuto non essere riuscita a godermela al 100%. Dopo nemmeno due settimane ho corso la Sarnico-Lovere, una gara di 26 km che si snoda sulle sponde del lago di Iseo. C’è stata un breve parentesi che mi ha visto partecipare al Triathlon di Pietra Ligure come componente della staffetta formata da Laura, Barbara ed io: Laura ha nuotato, Barbara ha percorso il tratto in bici e io non potevo che farmi carico della frazione di corsa. È stato un grande successo perché abbiamo vinto come staffetta femminile, e ne siamo state felicissime! Poi è stata la volta della Monza-Resegone: partenza dall’arengario di Monza e arrivo alla capanna Alpinisti Monzesi sul monte Resegone. Si partecipa a terne di soli uomini, sole donne oppure terne miste. Io ho corso con due miei compagni di squadra, Angelo e Sergio, e il legame che si è creato tra di noi da allora è una sincera amicizia. Sicuramente questa è stata LA gara del mio 2017, per cui sono stata anche premiata come concorrente più giovane.
La preparazione alla gara non è stata semplice, mi sono confrontata con le salite che sono senza dubbio il mio punto debole, avevo alle spalle già un discreto numero di km corsi e non mi sono concessa nemmeno un breve periodo di pausa tra una gara e l’altra. La mia determinazione è stata più forte della stanchezza. Avere avuto al mio fianco due compagni di avventura è stato molto importante come sostegno morale, in allenamento ma soprattutto in gara. Tuttavia è fondamentale trovare la motivazione dentro noi stessi, perché se i primi a non essere convinti di qualcosa siamo noi, non saremo mai dei vincenti. Se già arrivare fino in fondo alla gara è stata un’immensa soddisfazione, scoprire di essere stata la concorrente più giovane è stata la ciliegina sulla torta. Vedere i miei sforzi e i miei sacrifici appagati non ha avuto prezzo, per me è stato un traguardo molto importante e la mia autostima ne ha giovato.
I risultati si ottengono con il duro lavoro, nella vita come nello sport. Come da adolescente ho preferito dedicare i miei pomeriggi agli allenamenti di ginnastica aerobica sportiva per cercare di migliorare e prepararmi alle gare piuttosto che uscire al parchetto con gli amici, ora punto la sveglia all’alba anche nel week end per uscire a macinare km di corsa piuttosto che dormire fino a mezzogiorno dopo una serata in discoteca. Fare ciò che ci rende felici, è questo il mio mantra, e per me significa correre.
A settembre sono tornata in pista con la Moscato di Scanzo trail e la Salomon Running, perché dopo il periodo estivo, il ricordo delle emozioni che si provano nell’indossare un pettorale, dà quella carica in più per riprendere a pieno regime gli allenamenti. La 30 km della Parma Marathon è stata propedeutica per la maratona di Valencia, dove non sono riuscita ad abbattere il muro del mio personal best. È stata una mia piccola sconfitta personale che inizialmente ho fatto fatica a digerire. Pretendo molto da me stessa e sono molto autocritica, quindi ho pensato di volerci riprovare subito dopo alla maratona di Pisa. Confrontandomi con chi è sicuramente più saggio di me, il mio coach Matteo Bovienzo, ho capito che guardandomi indietro dovevo solo essere felice di quello che avevo fatto, perché di traguardi ne ho raggiunti molti. “Fai sempre del tuo meglio e avrai fatto l’impossibile”, parole semplici che colgono perfettamente il succo del discorso.
Ho chiuso quest’annata con la mezza maratona di Milano, riacquistando fiducia in me stessa perché ho corso molto meglio di quello che credessi, e per di più solo a una settimana di distanza dalla maratona di Valencia. È stata la mia piccola rivincita per concludere l’anno con un ricordo positivo.
Ho tante idee per il 2018, vorrei partecipare a un sacco di gare e ho parecchie idee in mente. Non ho ancora definito un calendario, ma molto presto lo farò. Non sarà facile scegliere la maratona primaverile e quella invernale, fosse per me le farei tutte, ma ahimè non ho il fisico di Giorgio Calcaterra, quindi meglio correrne una alla volta. Sarebbe bello ripartecipare alla Monza-Resegone e correre qualche mezza. Ho un occhio puntato anche sulla MOMOT, Monza-Montevecchia, gara di 33.5 km da correre in coppia. Vedremo.
Per ora continuo con i miei allenamenti, punto la sveglia all’alba e indosso le mie scarpette da corsa, entrando nella dimensione in cui mi sento felice.