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Runner in trasferta: cosa metto in valigia?

Ci siamo, è arrivato il momento. Della maratona? Quasi. In realtà mi riferivo al momento di preparare la valigia, impresa non meno ardua della maratona.

Partecipare a gare in città lontane o all’estero offre la possibilità di trascorrere un week end lungo fuori casa, per scoprire posti nuovi e spezzare la monotonia di correre guardando lo stesso paesaggio che siamo abituati ad avere come sfondo dei nostri allenamenti. L’idea di un week end lungo o di una mini vacanza alletterà maggiormente anche partner e parenti, che in questo modo ci seguiranno più volentieri. L’ingegno di prendere due piccioni con una fava 😉

La maratona di Valencia, la mia terza maratona, sarà la prima gara che correrò all’estero. Ho già le gambe che scalpitano e non vedo l’ora che arrivi domenica, per confrontarmi ancora una volta con la regina delle distanze e godermi ogni istante della gara, circondata da persone provenienti da tutto il mondo in una città da scoprire.

Cosa porterò con me a Valencia?

Lo spazio a disposizione è poco, quindi devo fare delle scelte ponderate:

  • le prime ad entrare in valigia saranno le mie scarpe Mizuno Wave Sky, che ormai calzo come una seconda pelle, corredate dalle ali di BeRare;
  • a seguire c’è il Garmin Forerunner 620, con tanto di fascia cardio, per tenere sotto controllo l’andatura;
  • in gara non faccio mai a meno delle calze a compressione Full Socks ULTRALIGHT RACING CompressSport che, come tutte le calze booster che si rispettino, favoriscono il ritorno venoso del sangue a partire dal polpaccio, promettendo una prestazione migliore e un recupero più veloce;
  • nelle gare ufficiali corro sempre con la maglia o la canotta della mia società, il De Ran Clab – DRC, quindi le porterò entrambe con me anche questa volta;
  • nel caso usassi la canotta un paio di manicotti potrebbe tornare utile, per tenere le braccia più al caldo in partenza e poterli togliere successivamente. Porterò con me gli armforce di CompressSport, ai quali sono particolarmente affezionata;
  • un must have sono i pantaloncini neri della Nike, che indosso a prescindere dalla temperatura o dalla condizione climatica, devo sentire le gambe libere di muoversi passo dopo passo, sensazione che solo i pantaloncini corti mi danno (ognuno ha le sue fissazioni!);
  • sotto la maglia, o la canotta, uso sempre un top, anche questo Nike, rosso o nero, per riprendere i colori della DRC, che mi permette inoltre di tenere ferma la fascia cardio che sistemo sotto l’elastico;
  • in via del tutto precauzionale porterò con me la maglia termica Kripsta a mezze maniche di Decathlon, ma se le temperature rimarranno invariate (speriamo!) penso che non ne avrò bisogno;
  • portare almeno un buff è d’obbligo. Chiamiamolo bandana, scaldacollo, tubolare o sciarpa, poco importa, l’importante è non dimenticarlo perché vista la sua versatilità di utilizzo in qualche modo verrà utile;
  • la fascia per capelli Headband On/Off CompressSport eviterà che mi vengano i capelli negli occhi e, grazie allo speciale tessuto ventilato costituito dalle fibre on/off ventilate, assicurerà un’ottima traspirazione mantenendo la fronte sempre asciutta;
  • il marsupio Kalenji con tanto di extra tasca applicata è l’accessorio che non deve mancare, senza non saprei come fare per portare i carbogel con me durante la gara;
  • utlime ma non per importanza sono le spillette magnetiche Bib Up per fissare il pettorale, n° 5.426, alla maglia, per evitare di bucherellarla con le classiche spille da balia;
  • va bene pensare a ciò che mi servirà durante la maratona ma è bene guardare un po’ più avanti e mettere in valigia (formato massimo 100ml viaggiando in aereo) l’olio all’arnica Weleda che mi verrà in aiuto nel post gara per rilassare i muscoli.

Fino ad ora ho condiviso ciò che di materiale conterrà la mia valigia per Valencia, ma c’è di più.

Porterò con me la voglia di farcela, la determinazione a superare i miei limiti, la speranza che fili tutto liscio, il desiderio di sentire ancora una volta quella medaglia al collo e poter pensare “cavolo, ce l’ho fatta!”.

A questo punto la valigia è pronta ed io pure.

Valencia, sto arrivando!

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Veggie runner? Si può
Valencia, la “ciudad del running”

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