Un settembre che mi ha introdotto al mondo del trail running, prima alla Moscato di Scanzo trail sulle colline bergamasche e dopo alla Salomon Running che si è articolata tra le vie di Milano, il parco Monte Stella fino ad arrivare al 23° piano della torre Allianz.
MOSCATO DI SCANZO TRAIL
Premettendo che a me piace correre prevalentemente in piano, rimango sempre aperta a nuove sfide, e il trail ne costituisce una bella impegnativa. Curiosando tra le varie gare che si sarebbero corse a settembre, ho deciso di mettermi in gioco iscrivendomi alla Moscato di Scanzo trail del 10 settembre, incuriosita dalla particolarità del percorso che avrebbe attraversato vigne e cantine della cittadina nel bergamasco.
Non avevo mai partecipato a una gara trail, e le esperienze che più vi si possono paragonare sono gli allenamenti primaverili ed estivi a Montevecchia e la storica Monza-Resegone che ho corso per la prima volta quest’anno insieme ad Angelo e Sergio, diventati da allora miei grandi compagni di gare che mi hanno accompagnato alla scoperta del trail. Non ho affrontato una preparazione specifica, è una gara a cui ho partecipato per il semplice gusto di correrla, senza obbiettivi né previsioni.
Già mi immaginavo correre in mezzo alle vigne, tra le verdi colline con un bel sole che illuminava il percorso, invece se inizialmente ho dovuto attraversare uno sciame di vespe molto nervose che si sono riversate sul sentiero, come secondo step la nuvola di Fantozzi ha deciso bene di inseguirmi e ha scatenato da metà gara in poi una scarica d’acqua degna del diluvio universale. Nei tratti di sentiero più difficoltosi, l’organizzazione ha annodato delle corde attorno agli alberi così da aiutare in discesa i partecipanti. Non so come avrei fatto senza quelle corde, probabilmente mi sarei direttamente tuffata nel fango e avrei iniziato a nuotare fino a valle (improvvisando un duathlon, che avrebbe significato una nuova esperienza nella già nuova esperienza!). Così, salita dopo salita, cercando di non storcermi le caviglie lungo le discese con le mie Adidas Ultra Boost (buon proposito per il prossimo trail in collina/montagna: attrezzarsi con scarpe da trail, cosa buona e giusta!) sono arrivata al tanto atteso passaggio in cantina che ha di poco preceduto il traguardo finale. Le sensazioni all’arrivo sono state buone, 20km intensi e suggestivi, perché se anche la giornata non è stata come me l’ero immaginata, tra le mille peripezie è stata una bella esperienza, che si è conclusa con il pranzo offerto dall’organizzazione che ci è stato servito sotto i capannoni della festa del Moscato. Non è mancato il vino: una bottiglia per tavolata era pronta ad accogliere i commensali. E a quel punto, il brindisi è stato d’obbligo 😉
SALOMON RUNNING
Presa dall’entusiasmo del trail mi sono fatta travolgere da un evento che avevo adocchiato da tempo e anche parecchio chiacchierato, che si sarebbe svolto proprio nella mia città il 17 settembre: la Salomon running Milano. Tre percorsi tra cui scegliere, 9.9-15-25km, denominati rispettivamente smart-fast-top, ed a ogni percorso è assegnato un colore di maglia differente, giallo-rosa-azzurro. Mi sono iscritta al percorso da 25km, anche in questa occasione accompagnata da Angelo e Sergio: il trio colpisce ancora.
Dopo aver recuperato pettorale, pacco gara, gadget e vari campioncini di gel scaldanti, raffreddanti, a base di arnica e chi più ne ha più ne metta il sabato pomeriggio, l’appuntamento era per domenica mattina in Arena Civica che per l’occasione è stata letteralmente travolta da fiumi di runner di giallo, rosa e azzurri vestiti.
È sempre un’emozione vedere l’Arena gremita di così tanti runner pronti ad accendere i motori, così come mi era capitato per la Stramilano e la EkiRun, una maratona da correre a staffetta dividendo il percorso tra 5 runner. Ma torniamo alla mia Salomon. Partita alle 9:30 la prima ondata di runner che avrebbe affrontato il percorso di 15km mi posiziono in griglia di partenza, pronta a partire alle 9:45 per questi 25km. Si parte. Dopo i primi 10km, corsi tra le vie di Milano, la capitale della moda, proprio nella settimana della fashion week, si procede verso il parco Monte Stella nel quartiere QT8, anche conosciuta ai milanesi come la Montagnetta di San Siro, per addentrarsi tra sentieri e stradine sterrate. Arrivata sul punto più alto mi sono goduta il panorama della città, che mi ha fatto dimenticare di avere fiato e gambe spezzate per le continue salite. Perché ricordate: dopo una salita c’è sempre un’altra salita. Ma il bello doveva ancora venire: la torre Allianz era sempre più vicina. E in men che non si dica, dopo 19km, inizia la scalata dei 23 piani. Si smette di correre e si inizia a salire gli scalini, a uno a uno o due alla volta, poco cambia, lo scopo era sempre quello: arrivare in cima. Il tifo di alcuni ragazzi dell’organizzazione a metà torre è di grande aiuto per farsi forza e spingere fino alla fine. E così arrivo al ventitreesimo piano, giusto il tempo di capire dove sono, come mi chiamo e bere un sorso d’acqua al ristoro e via di nuovo per gli scalini, questa volta però in discesa. Gli ultimi km sono trascorsi in scioltezza, dopo un percorso movimentato ritrovare un po’ di pianura ha dato tregua alle gambe. E sul finale l’ingresso in arena e la volata al traguardo. Per quanto sia stanca, ogni volta ad ogni gara riesco a trovare l’energia per lo sprint finale. Sarà l’emozione, sarà la felicità e il grande tifo delle persone e dei runner già arrivati. Non posso che sorridere e mentre passo sotto lo striscione dell’arrivo. Farmi mettere la medaglia al collo al termine di una gara, di qualsiasi distanza si tratti, è un’altra delle emozioni che non manca mai.
Anche questa è andata, ed è andata bene, sono felice! All’arrivo ritrovo Angelo e Sergio, e con loro mi dirigo a ritirare la sacca con il ristoro finale. Ci scambiamo sensazioni e ci raccontiamo com’è andata. E come poteva finire secondo voi questa mattinata sportiva? Con un bel bicchiere di birra fredda per reintegrare come si deve! Cin runner 😉